giovedì 3 febbraio 2011

Egitto: dimostranti pro-Mubarak

Per più di una settimana, gli oppositori del presidente egiziano Hosni Mubarak hanno avuto la maggioranza in Cairo, protestando contro una forza di polizia ed un esercito che hanno fatto poco per fermarli.

Mercoledì tutto questo è cambiato.



La mattina dopo che Mubarak ha annunciato che non avrebbe partecipato per farsi rieleggere a settembre, i suoi  sostenitori sono scesi a migliaia in piazza Tahrir ed improvvisamente la violenza prolungata ha regnato al centro del Cairo.

I primi sospetti, poi rivelati almeno in parte fondati, sono stati che i dimostranti pro-Mubarak non fossero semplici cittadini medi, a sostegno dell'uomo che è stato leader dell'Egitto per tre decadi.

Con il proseguire della battaglia tra i due fronti, alcuni protestanti pro-Mubarak sono stati catturati dagli avversari. Alcuni, spaventati dalla cattura, hanno implorato per le loro vite, affermando che il governo li aveva pagati per uscire allo scoperto e manifestare. Altri, invece, si sono dimostrati essere agenti in borghese.

Un uomo ha detto: "Non ho pianto quando è morto mio padre, ma ho pianto quando Mubarak ha parlato ieri. Sono cresciuto ammirandolo, avendolo come capo e presidente di questa grande nazione"

E un'altra dimostrante ha dichiarato: "Mubarak è nostro padre. Nessuno può offendere e ridicolizzare gli anziani. Se lo facciamo ci sminuiamo a nostra volta. Questo è il modo per distruggere il nostro paese..."


Nessun commento:

Posta un commento