mercoledì 2 febbraio 2011

Dormire tiene al sicuro i ricordi

Ecco un altro motivo per dedicarsi a del buon sonno durante la settimana prima di una prova importante o un colloquio: dormire potenzia selettivamente i ricordi di cui ci si aspetta aver bisogno in futuro.

In Germania, i ricercatori hanno testato un gruppo di 141 partecipanti adulti in attività che voinvolgono il ricordarsi di parole, l'individuazione di un oggetto bidimensionale e la riproduzione di una sequenza di colpetti delle dita. I risultati sono pubblicati nel Journal of Neuroscience.


E' stato dimostrato che i partecipanti che sapevano che sarebbero stati messi alla prova su queste cose, avrebbero ricordato meglio di quelli che invece ne erano ignari. Il tutto dopo una dormita di 7/8 ore. I partecipanti a cui non è stato permesso di dormire non hanno mostrato alcun miglioramento della memoria, indipendentemente dal fatto che sapessero o meno che ci sarebbe stata una verifica in merito.

La ricerca mette in luce la complessità di funzionamento della memoria durante il sonno.

I passi successivi sarebbero quelli di capire esattamente quanto tempo durano ultimi ricordi e quanto possano risultare accurati in un secondo momento. Generalmente un ricordo diventa sempre meno accurato col passare del tempo. Ma, nel caso ci fosse una forte emozione legata ad un evento, allora rimarrebbe chiara più a lungo. Ad esempio, con molta probabilità vi ricorderete con cura i dettagli degli attacchi dell'11 settembre 2001, ma avrete meno chiaro che pizza avete ordinato un mese fa.

Come funziona


La memoria viene inizialmente codificata mentre si è svegli, attraverso una regione del cervello chiamato ippocampo, dove viene momentaneamente conservata per circa un giorno o due. Ma si potrebbe dimenticare quel ricordo relativamente presto, dal momento che si viene esposti ad altri avvenimenti simili al ricordo originale, con le nuove informazioni che tendono a sovrascrivere quelle vecchie.

Durante il sonno, i ricordi vengono consolidati ed archiviati nella sezione più lunga della neurocorteccia. La memoria a lungo termine può durare per tutta una vita.

Questo trasferimento del ricordo da corto a lungo termine ha luogo durante il sonno ad onde corte, la cosiddetta fase REM. Durante questo sonno non avvengono sogni, Una notte di sonno tipico inizia senza fase REM, una fase leggera, seguita da un sonno più profondo, seguito a sua volta dalla fase REM, con le ultime due che si interscambiano l'un l'altro.

Anche un sonnellino aiuta


Molti altri studi hanno scoperto che anche un pisolino può risultare benefico ai fini del consolidamento della memoria. E' interessante notare che uno studio del 2010 ha dimostrato che i sonnellini incrementano la memoria solo se si sogna, anche se il miglioramento dei ricordi sembra verificarsi durante le fasi REM, fasi di sonno caratterizzate dall'assenza di sogni.

Ad ogni modo, in preparazione di un esame importante, una sola notte di buon sonno non aiuta quanto un'intera settimana coerente.

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